Urea breath
test
L’urea breath test (o test del respiro) è il test più specifico per la diagnosi d’infezione da Helicobacter Pylori negli adulti, nei bambini e nelle donne in gravidanza.
L’Helicobacter Pylori (HP) è un batterio patogeno che riesce a sopravvivere, a differenza di altri germi, nell’ambiente acido dello stomaco. Aderisce alla mucosa gastrica, il rivestimento dello stomaco umano e la danneggia provocando un’infiammazione cronica definita “gastrite”.
L’infezione è spesso asintomatica, ma talvolta può provocare ulcere a livello dello stomaco o del duodeno, il primo tratto dell’intestino.
L’ulcera è un’irritazione o un vero e proprio foro che si forma nella mucosa, che produce un dolore intenso, soprattutto a stomaco vuoto.
L’infezione è anche associata al cancro gastrico.
Perché fare il test?
Per evidenziare patologie gastriche quali:
- Ulcere
- Gastriti
Patologie extra-gastriche correlate quali:
- Coronaropatie
- Malattie allergiche
- Cefalee
- Tiroiditi
- Dermatiti
- Ritardo della crescita
Breath test
al fruttosio
È il test diagnostico più indicato per la determinazione dell’intolleranza al fruttosio mediante la misurazione dei livelli di idrogeno (H2) nell’espirato del paziente.
Il fruttosio è uno zucchero presente in frutta e verdura e, sotto forma di saccarosio, nello zucchero comune. Normalmente il fruttosio è maggiormente metabolizzato dall’intestino tenue mediante l’azione dell’enzima aldolasi.
In condizioni patologiche, a causa di un difetto dell’aldolasi, il fruttosio non viene assorbito nell’intestino tenue ed arriva in concentrazioni elevate al colon, dove viene fermentato dalla flora batterica intestinale producendo gas tra cui l’idrogeno (H2).
Quando fare il test?
Si consiglia di eseguire il test in caso di:
- Diarrea
- Dolori addominali
- Infiammazione al colon
breath test
al lattosio
Grazie al breath test al lattosio è possibile diagnosticare un’eventuale intolleranza al lattosio, una condizione in cui l’organismo non riesce a digerire completamente lo zucchero presente nel latte e nei suoi derivati.
In condizioni normali, il lattosio (disaccaride costituito da glucosio e galattosio) è digerito nell’intestino tenue da un enzima, la lattasi, che libera i due monosaccaridi, in seguito assorbiti a livello digiuno-ileale (tratti intermedi e finali dell’intestino tenue). In caso di intolleranza al lattosio, la mancanza parziale/totale della lattasi, non permette la digestione del lattosio, per cui è fermentato dalla flora batterica del colon con produzione di gas come l’Idrogeno (H2). La maggior parte dell’idrogeno viene assorbito dalla parete del colon, entra nel flusso sanguigno e raggiunge gli alveoli polmonari per essere espulso tramite il respiro.
Perché fare il test?
Si consiglia di eseguire il test in caso di:
- Diarrea
- Dolori crampiformi
- Distensione e gonfiore addominale
breath test
al GLUCOSIO
Il test determina con precisione in modo semplice e non invasivo la sovra crescita batterica nell’intestino tenue (SIBO), andando a valutare la concentrazione di idrogeno (H2) nell’espirato.
In condizioni normali, nell’intestino tenue è presente un perfetto bilanciamento tra le diverse specie batteriche che compongono la flora batterica intestinale, tale da non fermentare il glucosio. Di conseguenza, non è rilevabile un aumento della concentrazione di idrogeno (H2). L’incremento della flora batterica intestinale a livello dell’intestino tenue, in certe condizioni, rompe l’equilibrio. I batteri competono con i normali processi digestivi e metabolizzano il substrato prima che venga assorbito. Una parte di glucosio viene, così, trasformato in idrogeno che viene espulso tramite il respiro. Un aumento dell’idrogeno nell’espirato indica la presenza di una sovra crescita batterica e comporta la comparsa di molteplici sintomi correlati. Nei pazienti diabetici il test al lattulosio è spesso preferito al glucosio breath test in quanto il lattulosio contiene solo i carboidrati non direttamente assorbibili.
Perché fare il test?
Si consiglia di eseguire il test in caso di:
- Diarrea
- Dolori addominali
- Nausea
- Meteorismo
breath test
al lATTulosio
Il test determina il tempo di transito oro-cecale (OCTT), valutando la concentrazione di idrogeno (H2) nell’espirato.
Il tempo di transito oro-cecale (OCTT) è il periodo di tempo che intercorre tra il momento in cui si ingerisce del cibo e il momento in cui il cibo stesso raggiunge l’intestino cieco. In condizioni normali, il lattulosio (zucchero indigeribile costituito da fruttosio e galattosio) somministrato, non viene idrolizzato fino al raggiungimento del colon, dove è fermentato dai batteri presenti, con produzione di gas, in particolare idrogeno (H2). L’H2 prodotto, è assorbito dalle pareti del colon, passa nel circolo sanguigno, raggiunge gli alveoli polmonari ed è espulso tramite il respiro. Si osserva, di conseguenza, un aumento della concentrazione di H2 nell’espirato. Il tempo che intercorre tra la somministrazione della dose di substrato e il picco di idrogeno misurato è l’OCTT. La flora microbica presente nell’intestino crasso, in certe condizioni, prolifera così tanto da colonizzare anche l’intestino tenue. Di conseguenza, aumentano i gas intestinali prodotti dalla fermentazione intestinale ed il picco di H2 è precoce.
Perché fare il test?
Si consiglia di effettuare il test in caso di problematiche intestinali quali:
• Colon irritabile
• Sindrome da contaminazione batterica
breath test
all' acido
octanoico
Il test indica la motilità gastrica con il quale i cibi solidi passano dallo stomaco all’intestino tenue. In condizioni patologiche, il cibo ingerito persiste a lungo all’interno dello stomaco ed il processo di digestione risulta rallentato.
L’acido ottanoico è un acido grasso a 8 atomi di carbonio, uno dei quali è il 13C (isotopo stabile non radioattivo), presente in numerosi prodotti alimentari (es. burro). In condizioni normali, l’acido ottanoico, marcatore del pasto solido, rimane adeso all’alimento fino al completo svuotamento dello stomaco. In seguito, raggiunge l’intestino tenue dove viene assorbito dalla mucosa del duodeno ed è trasportato dal sangue al fegato, dove viene metabolizzato ed ossidato ad anidride carbonica (CO2) contenente il 13C. La 13CO2 è immessa nel sistema circolatorio in modo da raggiungere gli alveoli polmonari per essere infine espulsa mediante il respiro.
In condizioni patologiche, il cibo ingerito persiste a lungo all’interno dello stomaco e il processo di digestione risulta rallentato. Lo svuotamento gastrico indica la velocità di transito impiegata da cibi solidi per raggiungere l’intestino tenue e richiede di norma 2-3 ore. È strettamente correlato al tasso con cui la 13CO2 appare nell’aria espirata.
Quando fare il test?
Si consiglia di eseguire il test in caso di:
- Dispepsia funzionale
- Obesità
- Problemi gastrointestinali
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